Quando, alla fine del
1997, prese corpo la volontà di istituire il Corteo storico e il
Palio dell’Assunta, non si poteva certo prescindere dalla storia
palianese. E allora come non riferirsi ad essa – così ricca di
episodi – per cogliere gli spunti necessari. Così, per queste
due manifestazioni che si svolgono il 13 e il 15 (inizialmente
il 15 e 16) agosto legate all’antichissima festa dell’Assunta,
ci si è ispirati a due eventi significativi del nostro passato:
la concessione degli Statuta Terrae Paliani nel 1531 e il
Trionfo di Marcantonio Colonna dopo la vittoria di Lepanto
(1571) un ciclo pittorico del 1573-75 affrescato lungo le pareti
della sala del Capitano all’interno della fortezza (l’attuale
Casa di reclusione) che rievoca le gesta del principe di Paliano.
Prima forma legale e giuridica di organizzazione della comunità
e di partecipazione popolare alla cosa pubblica, negli Statuta
trova la sua origine anche il Palio dell’Assunta. Esso è
menzionato nel capitolo LIII del primo libro, in cui gli
amministratori del tempo sancirono: “stabiliamo e ordiniamo che
ogni anno gli Ebrei abitanti in Paliano siano tenuti a fare a
proprie spese un pallio del valore di tre ducati d’oro in
occasione della festa dell’Assunzione di Maria Vergine, che
siano del tutto esenti da ogni tassa a cui sarebbero tenuti”.
Con la distruzione degli archivi comunali e la perdita degli
statuti medievali, avvenuti probabilmente del 1526-28 e con
l’invasione francese del 1799, non abbiamo notizie più antiche
su questa nostra festa del 15 agosto. S i sa solo che attorno
all’anno 1000 era così popolare, tanto da essere annoverata tra
le ricorrenze nelle quali si osser vava il riposo.
La tradizione orale palianese riferiva di una sorta di palio,
corrida o corsa di bufali, che si effettuava sotto le mura
castellane fino agli anni 1910-11 e poi definitivamente
tramontata. Un’usanza introdotta certamente dagli spagnoli, la
cui presenza a Paliano, come rinforzo al presidio militare del
Forte, è accertata negli anni 1564-65. Da documenti d’archivio
sappiamo che nel 1877 la giunta municipale stanziò 50 lire per
la corsa di cavalli nel giorno di Ferragosto, così come in un
altro documento – sempre la stessa festa – si fa menzione di
corse di uomini e ragazzi a torso nudo, ma che vennero proibite
dai canonici di Sant’Andrea perché suscitavano “…alquanto
scandalo”.
Oggi il Palio dell’Assunta è un drappo dipinto in cui è
connaturato l’evento ludico e religioso e che i contrada ioli
aspirano fortemente a vincere nella Giostra del Turco: una
competizione ippica in cui abilità, destrezza e precisione col
pugnale devono essere le qualità necessarie dei cavalieri per
infilare il maggior numero di anelli retti dal Turco, un
fantoccio che rappresenta simbolicamente il nemico sconfitto a
Lepanto. |